Graziella Fiorentin, Chi ha paura dell’uomo nero?, Mursia, 2000

DSC_0375Una donna che manca dall’Istria da quando, bambina, ha dovuto lasciare la sua casa e i suoi giochi per questioni tanto più grandi di lei, problemi che può capire soltanto perché ha visto con i propri occhi l’atroce follia di quanti – da tante parti – hanno cercato di sopraffare la serenità bucolica di questa terra, decide di ritornarvi per mostrare ai propri figli la bellezza del proprio paese di nascita.
Con linguaggio piano ed assieme sapiente e con una grande serenità d’animo Graziella Fiorentin racconta della sua prima infanzia in Istria e di quella – più aspra – nell’esilio obbligato delle campagne venete.
“Che ne può sapere di quello che prova un albero allorché viene sradicato dal suo campo e gettato da parte a morire? Chi può capire cosa significa vivere in paradiso e il momento dopo trovarsi nel vortice di un ciclone che ti trascina lontano e ti deposita, vuoto, spaventato e confuso, in un luogo sconosciuto e ostile? La maledetta guerra…”

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