Una volta emersa la vicenda, Giorgio Perlasca riceve numerose onorificenze, a cominciare da Israele che, concedendogli la cittadinanza onoraria, nel 1989 lo proclama Giusto tra le Nazioni e lo invita a Gerusalemme a piantare nel Giardino dei Giusti l’albero che porta il suo nome.
A ruota seguono altri Paesi: l’Italia gli conferisce la Medaglia d’Oro al Valor Civile ed il titolo di Grande Ufficiale della Repubblica; l’Ungheria gli assegna la massima onorificenza nazionale, la Stella al Merito, durante una sessione speciale del Parlamento; la Spagna, l’onorificenza di Isabella la Cattolica; gli Stati Uniti nel 1990 lo invitano a posare la prima pietra del Museo dell’Olocausto di Washington.
Innumerevoli sono anche i riconoscimenti di associazioni e fondazioni private, così come in moltissime città italiane vi sono vie e piazze che portano il suo nome.
La Repubblica italiana ha dedicato a Giorgio Perlasca l’emissione di un francobollo. Il francobollo (valore di 0,60 euro) è uscito il 31 gennaio 2010 in occasione del centenario della nascita (1910 – 1992). Riproduce in primo piano un ritratto di Giorgio Perlasca e, alle sue spalle, l’immagine di un gruppo di persone, testimoni simbolici del suo eroismo; al centro è rappresentato un filo spinato stilizzato.
Prefettura di Padova consegna Medaglia d’oro al Valor Civile
Padova,
ottobre 1992. Riceve la medaglia la moglie Nerina Perlasca
All’Ambasciata di Spagna a Roma con l’Ambasciatore Del Valle. Roma,
settembre 1991
Giorgio Perlasca con Mr.Lermann durante la posa della prima pietra di un’ala del Museo dell’Olocausto.
Washington,
settembre 1990.
Momento della consegna della medaglia Raoul Wallemberg.
Stati Uniti,
settembre 1990.
Giorgio Perlasca al Quirinale con Francesco Cossiga, l’allora Presidente della Repubblica .
Roma,
giugno 1990.
In Sinagoga a Padova con il rabbino Viterbo.
Padova,
novembre 1988.
L’Ambasciatore d’Ungheria consegna a Giorgio Perlasca “la Stella al Merito”, la piu’ alta onorificenza magiara.
Roma,
aprile 1989.
Comunità ebraica di Budapest incontro con Giorgio Perlasca e gli Ambasciatori di Svizzera, Spagna, Svezia ed Italia.
Budapest,
maggio 1989.