Fethiye Çetin, Mia nonna Heranush, Alet, Padova 2007
Nata in Turchia nel 1950, nota attivista politica, rinchiusa per tre anni nel carcere di Ankara, colpevole di aver espresso le proprie idee, Cetin fa i conti con la storia del suo popolo attraverso la storia di sua nonna, che solo sul punto di morte rivela la proprio identità, non turca bensì armena. Una nonna musulmana come tante, almeno così credeva sua nipote Fethiye. Finché un giorno la nonna le rivela il suo segreto: nata in un villaggio armeno di religione cristiana, il suo nome era Heranush quando nel 1915, all’età di dieci anni, i turchi massacrarono la sua gente deportando donne e bambini. Adottata da un capitano dell’esercito turco, iniziò una nuova vita da musulmana con il nome di Seher, mentre la sua famiglia subiva la diaspora. Il desiderio di rivedere ancora una volta i familiari fuggiti in America spinge la donna, in punto di morte, a chiedere alla nipote di ritrovare i suoi cari. Nella testimonianza di Heranush, il destino di migliaia di famiglie armene.