Il XX secolo passerà alla storia come l’epoca dei grandi progressi scientifici e delle grandi invenzioni tecnologiche, ma anche come il secolo in cui sono stati “scientificamente” pianificati i peggiori crimini contro l’umanità. Il Novecento è il secolo dei genocidi. Il genocidio armeno del 1915, i gulag sovietici, la shoah, il dramma delle foibe e dell’esodo dei giuliano-dalmati, la pulizia etnica nell’ex-Jugoslavia (1990-1999) e il genocidio in Rwanda.
Indagare su questi orrori, ricostruirne le cause è compito degli storici, ma per far si che non abbiano a ripetersi si deve riflettere eticamente sul senso profondo della dignità umana e della giustizia.
Si vuole riunire questi genocidi ed esodi forzati con un unico filo che parte dall’intolleranza o razziale o religiosa o politica e finisce in tragedie di massa, per far capire che già la non accettazione del diverso porta in sé i germi per terribili tragedie.
Come Fondazione Giorgio Perlasca, ci siamo prefissi lo scopo di ricordare tutte queste tragedie, specie quelle più dimenticate e nascoste.
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